La proposta di adottare
l’Artificial
Intelligence (eventualmente 'as a
Service') nel contesto della Sicurezza
Informatica, del governo e della 'compliance'
aziendale, si inserisce in una visione moderna e proattiva
della Gestione
del Rischio.
L’idea fondante è quella di utilizzare l’intelligenza
artificiale non soltanto come strumento di
automazione, ma come vero e proprio abilitatore di un
nuovo modello operativo:
più agile, flessibile ed efficace nel prevenire e
contrastare le difformità nei processi industriali e
organizzativi.

In particolare, l’integrazione
dell’A.I. consente di passare da un approccio
tradizionalmente reattivo a uno predittivo,
capace di intercettare scostamenti, anomalie e
comportamenti critici che normalmente sfuggirebbero ai
metodi di verifica basati su campionatura o su controllo
manuale.
L’A.I. viene impiegata per supportare gli 'assessment',
rafforzare la gestione del rischio, ottimizzare
i Piani
di Rientro ed
affiancare le verifiche di processo nelle funzioni
chiave dell’Organizzazione
(Compliance, Security, Risk
Management, Revenue
Assurance), garantendo una copertura più
estesa ed efficace delle attività di controllo.
Elemento distintivo della proposta è il suo approccio
duale:
Il valore dell’A.I.
in tale contesto non risiede nella sostituzione
del giudizio umano, ma nel suo potenziamento: l’Intelligenza
Artificiale opera al fianco degli auditor e dei
professionisti della 'governance',
supportando il processo decisionale attraverso modelli
di apprendimento cognitivo “assistito”, capaci di
generalizzare conoscenze a partire da esperienze
pregresse e prevedere con maggiore precisione gli esiti
di determinati comportamenti.
L’adozione di tale approccio, con aggiunta della
capacità 'as a Service' per la Security Governance,
porta significativi vantaggi economici fin dal breve
termine:

In questo
scenario è possibile ottenere una risposta concreta alle
crescenti esigenze di Trasparenza, Sicurezza
e Controllo dei Sistemi, con visione
olistica dell’organizzazione come ecosistema
dinamico.
Essa rappresenta quindi non solo un’innovazione
tecnologica (a tale proposito, vedi 'Artificial
Intelligence Act'), ma una trasformazione
culturale nella concezione stessa della governance
aziendale, oltre che una leva
strategica per migliorare l’efficienza dei
processi, ridurre il 'total
cost of ownership' e garantire un ritorno
economico misurabile e sostenibile.
